Anche quest’anno in giro per l’Italia, in giro in bicicletta: una staffetta umana che passa il testimone di ruota in ruota, di catena in catena, di storia in storia.
Le storie sono persone che si ritrovano, che partecipano le une con le altre, che pedalano insieme.
Se la droga divide le identità, lo sport le reintegra. Se la droga spersonalizza, lo sport favorisce la ricostruzione dell’uomo. E’ una messa in gioco ed un coordinamento tra il manubrio, la sella, il pedale, la gamba, la testa, il cuore.
Tante biciclette, tante persone in grado di ritrovare capacità innate e svilupparne di nuove. Di fare altre esperienze di vita e di costruire diverse autoconsapevolezze.
Se nel gruppo che ha attraversato il Paese si è formato il coordinamento che ha consentito di individuare la traiettoria più conveniente per affrontare una curva insidiosa, se insieme ci siamo incoraggiati nell’affrontare le salite, se l’aria di una discesa ci ha accarezzato i volti; allora insieme possiamo affrontare la vita senza l’ossessione di una vittoria, di una supremazia, bensì con il piacere di non sentirci soli, di interagire con gli altri, di migliorarci.
Lo sport come strumento per una percezione positiva di se stessi, lo sport come azione di significato, lo sport come mezzo per rivoluzionarci dagli appiattimenti e dal ritrarci dal nostro protagonismo.
Le nostre comunità si pongono l’obiettivo di un’apertura al mondo, di una promozione sociale, di uno sprigionamento dalla droga ed allora lo sport non può che essere parte integrante di un intervento pedagogico per una nuova visione della vita, per un dinamismo che suscita emozioni, sentimenti, idee.
Nel filo rosso che unisce le sofferenze, le dissonanze, le emarginazioni noi troviamo, anche grazie allo sport, la forza per spingere sul pedale, per stringere i denti, per piegarci sul manubrio per poi esultare alzando le braccia. E poi ancora via, si continua con la pedalata fluida, con il sorriso dello stare insieme. Dalle nostre piccole comunità si dipana un percorso che porta alla comunità complessa del mondo che va in bicicletta, che corre dietro ad un pallone, che accarezza una boccia.
E che lo sport continui ad aiutarci nella nostra quotidianità e si diffonda sempre di più nelle nostre strutture che sono soltanto una tappa preparatoria del gran giro che è la vita.