Mauro Foroni per “Utopia possibile”, numero 0, luglio 1988, p. 3.
Una piccola tipografia allestita nei locali di una pieve del 1.100, costruita sulla collina di Montebuono sovrastante il lago Trasimeno e un corso professionale di tipo-litografia realizzato col contributo della regione Umbria per gli ospiti delle Comunità terapeutiche di Famiglia Nuova, sono certamente una sollecitazione a dare forma a quello che in ogni società o comunità diventa espressione unificante e polarizzante: un giornale.
L’impresa può sembrare presuntuosa se si prendono a modello i giornali della cultura corrente; carte patinate, nomi altisonanti, pubblicità, ma se pensiamo ad un giornale come espressione spontanea di una comunità, senza censure, obblighi politici e letterari, anche questa utopia può diventare possibile.
Già da parecchi anni le comunità Famiglia Nuova di Leandro Rossi impegnate nel recupero e reinserimento dei tossicodipendenti e nell’assistenza agli handicappati hanno realizzato un semestrale ciclostilato intitolato “UTOPIA POSSIBILE” che riguarda: emarginazione, politica, problemi sociali, cultura, etica, esperienze personali.
Da questo numero 0 “UTOPIA POSSIBILE” acquista una veste tipografica senza con questo perdere le sue caratteristiche di spontaneità di testimonianza di impegno e con l’intento oltretutto di intensificare uno scambio dialettico di opinioni con chiunque voglia “DIRE LA SUA”.
[nell’immagine: Juan Gris, Chitarra di fronte al mare, 1925, particolare]